Parole chiave: Transizione Energetica e climatica, Fondi Comunitari, Attuazione normative e programmi UE, Ambiente, economia circolare, Aree protette, Servizi pubblici ambientali (rete idriche e ciclo dei rifiuti), Demanio, Urbanistica, Trasporti sostenibili, Agricoltura e nuovi modelli di sviluppo, Forestazione e gestione risorse forestali.

Gli assi di sviluppo dei settori più sensibili rispetto alle peculiarità, specificità, naturalità ed unicità della regione Calabria saranno tra loro complementari e/o interdipendenti per consentire, attraverso un’intelligente ingegneria finanziaria l’utilizzo congiunto dei flussi di spesa ai diversi livelli istituzionali. I fondi comunitari, dai FESR al Recovery Fund, saranno messi a sistema così da garantire il massimo impatto positivo di tutti gli interventi da realizzare, che dovranno essere ben calibrati nel breve, nel medio e nel lungo periodo affinché le loro proiezioni spaziali, finanziarie e temporali possano avere un impatto più sicuro a livello sociale, economico, territoriale ed ambientale

Transizione ecologica e salvaguardia dell’equilibrio climatico sono fondamentali: tutela dell’ambiente e del paesaggio sono tra le principali priorità. Come anche le azioni per azzerare il consumo di suolo, per l’urban regeneration, per la rivitalizzazione dei borghi, per liberare le città dalle diverse forme di inquinamento, per proteggere ed estendere il verde e i boschi, salvaguardare la Biodiversità regionale

La Calabria è ricca d’acqua, ma ancora molti Comuni calabresi rimangono “a secco”. Stoccaggio, distribuzione e depurazione: il ciclo dell’acqua va gestito nell’ottica di una Visione e di una Missione. Oltre a riaffermare il diritto all’acqua pubblica e alla eliminazione di rendite parassitarie, occorre agire per garantire la qualità, evitare sprechi, assicurare una distribuzione capillare efficiente ed equa sull’intero territorio. Tra gli interventi necessari si indicano il monitoraggio digitale e la manutenzione delle condotte idriche per ridurre drasticamente le perdite, l’ultimazione dei lavori delle dighe calabresi, il potenziamento, l’innovazione e la creazione di impianti di depurazione all’avanguardia per garantire mare pulito e spiagge sane.

Proponiamo, inoltre, il Governo delle acque del mare, dei laghi, dei fiumi e dei torrenti attraverso Patti di cooperazione con la cittadinanza attiva e gli stakeholder, mediante patti territoriali specifici, ad esempio contratti di fiume, patti territoriali, ecc .

Si punta alla creazione di una filiera agro-alimentare sostenibile. In tal senso, saranno promosse azioni per un concreto passaggio da un’agricoltura basata sulla chimica di sintesi ad una agricoltura integrata e innovativa, per consentire di produrre beni di prima necessità ad impatto zero, grazie anche all’aiuto delle biotecnologie. Per valorizzare e rendere competitiva la nuova agricoltura è necessario promuovere l’aggregazione delle aziende agricole presenti sul territorio, dar vita a delle vere e proprie filiere del Made in Calabria attraverso interventi di innovazione

La gestione dei rifiuti deve avvenire su due binari: da un lato misure per rafforzare le infrastrutture di gestione dei rifiuti, dall’altro il coinvolgimento attivo dei cittadini, nell’ottica di una Visione e di una Missione. Si propone la creazione di aree dedicate e attrezzate di impianti di trattamento nell’ottica della più avanzata e innovativa economia circolare. Occorre potenziare e digitalizzare le isole ecologiche, accompagnando a queste l’installazione dei cosiddetti “cassonetti incentivanti”, impianti comunali di compostaggio, compattatori domestici, nonché introdurre la cosiddetta “tariffazione puntuale” predisponendo dei cassonetti con ecochiave (meno rifiuti produci, meno paghi). Obiettivo di fondo è il “Rifiuti Zero”, favorendo iniziative finalizzate al recupero e al riciclo integrale dei materiali di risulta dal consumo. La Regione ha l’obbligo di accompagnare e sostenere i Comuni in un percorso di transizione ecologica sostenibile

Potenziamento e digitalizzazione delle infrastrutture elettriche sono passi obbligati verso una transizione energetica sostenibile. Attualmente la Calabria produce energia elettrica da fonte rinnovabile in quantità pari a quello del fabbisogno interno. Tuttavia, non tutta questa energia risulta destinata ai consumi locali e continua a crescere la domanda di energia elettrica, in particolare nel settore della trazione veicolare. Occorre puntare a ridurre la produzione da combustibile fossile, preferendo fonti rinnovabili quali energia solare, geotermica e idroelettrica. Gli impianti solari a concentrazione rappresentano una valida alternativa alle attuali centrali a fossile da un punto di vista di affidabilità, disponibilità, e ovviamente, impatto ambientale e sostenibilità

Sono proposti qui di seguito alcuni degli obiettivi ritenuti prioritari. Occorre assumere politiche volte a garantire la mobilità attiva, ovvero la mobilità non motorizzata, quella dei pedoni, dei ciclisti, delle persone con disabilità, usando anche mezzi ecologici leggeri come bici e monopattini. Nell’ambito della mobilità attiva rientra inoltre una ricca di rete di cammini, sentieri, piste sterrate da valorizzare in chiave turistica, escursionistica e sportiva in tutto il territorio collinare e montano. È necessario potenziare le reti e i nodi di trasporto pubblico, per renderlo accessibile a tutti e assicurare standard di servizio qualitativi e quantitativi dignitosi; in particolare trasporto ferroviario, trasporto pubblico urbano, trasporto marittimo, trasporto aereo. Per quanto riguarda il sistema stradale occorre un cambio radicale di strategia in materia di infrastrutture. È necessario procedere ad una riprogrammazione della spesa, privilegiando nel breve-medio termine interventi di razionalizzazione/integrazione del tessuto viario

Il settore turistico calabrese ha potenzialità straordinarie che vanno tradotte in fattori economici di sviluppo attraverso politiche mirate e improntate alla valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale, archeologico, storico-monumentale, artistico ed artigianale, con l’obiettivo di favorire la collocazione strategica della Calabria nel sistema “EuroMediterraneo”

Nella nostra regione si parla spesso della carenza di lavoro, in realtà esiste tanto lavoro di cura da mettere in campo nel settore della manutenzione dei beni comuni, sia dal punto di vista architettonico e ambientale che sociale. La valorizzazione del lavoro di cura del territorio e delle relazioni sociali attraverso la creazione di agenzie apposite che promuovano la cittadinanza attiva è, inoltre, uno strumento efficace di prevenzione dei disastri ambientali sempre più diffusi a causa dei cambiamenti climatici: incendi, frane, erosione costiera, ecc. Attraverso rafforzamento delle reti di relazione virtuose del mondo del volontariato che si prendono cura degli spazi e dei beni comuni si può inoltre, concorrere alla manutenzione del territorio oltre che con gli addetti al settore anche mediante progetti di collaborazione con il Terzo Settore.


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