Parole chiave: Transizione digitale, Istruzione, Innovazione, Ricerca, Economia della Conoscenz\a, Trasferimento Tecnologico, Start-Up, Internazionalizzazione

Un modello a rete per la ricerca, l’innovazione e le imprese: l’economia della conoscenza per uno sviluppo regionale sostenibile. Rete è la nostra parola chiave. Proponiamo un modello a rete per la ricerca, l’innovazione, le imprese e i cittadini mediante la creazione di cluster regionali in settori quali Agrifood, Beni culturali e ambientali, Energia ed economia circolare, Scienze della vita e Smart city. All’interno dei cluster confluiranno imprese, startup, enti di ricerca, università, enti pubblici locali, istituti scolastici e cittadini, al fine di promuovere ricerca, trasferimento tecnologico, innovazione e nascita di nuove realtà imprenditoriali secondo un principio di coopetizione.

L’obiettivo è mettere a sistema i fondi pubblici mediante azioni di ingegneria finanziaria per un loro efficiente utilizzo verso una crescita culturale e economica sostenibile della Regione, con impatto non solo nel breve, ma anche nel medio e lungo periodo. Risulta di fondamentale importanza per la creazione di nuove realtà imprenditoriali, prevedere degli strumenti utili ad alleggerire la pesante burocrazia alla quale l’aspirante imprenditore è oggi soggetto, ad esempio mediante la creazione in ogni comune di zone di insediamento imprenditoriale, anche di piccole dimensioni, ma che permettano alle aziende presenti sul territorio di potersi sviluppare senza dover affrontare costi enormi per l’acquisto di suolo.

La formazione è fondamentale per il successo del modello a rete proposto. Proponiamo la creazione di centri di orientamento per imprese e aspiranti imprenditori e di una scuola di Management per il settore privato e pubblico, con lo scopo di far crescere la cultura d’impresa e manageriale. Il coinvolgimento degli istituti scolastici ha il delicato ruolo di sensibilizzare i più giovani all’importanza dell’economia della conoscenza.

Un’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione: una Visione e una Missione per la Calabria di oggi e di domani. È necessario creare un osservatorio permanente sul sistema del trasferimento tecnologico, delle imprese, startup, imprenditoria giovanile e imprese sociali. In quest’ottica si propone la creazione di una Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione con una VISIONE e una MISSIONE ben definite e trasparenti, regolata da una legge che ne disciplini l’esistenza e il funzionamento, concepita in un’ottica di innovazione, che tenga conto delle problematiche legate alle diseguaglianze territoriali e sociali e con particolare attenzione alle problematiche di tutela della biodiversità e della sostenibilità ambientale. La creazione di un modello a rete con il supporto di un’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione ha inoltre lo scopo di favorire interventi finalizzati all’attrazione degli investimenti, al marketing territoriale, alla comunicazione, a facilitare la nascita e la crescita di nuove imprese, all’internazionalizzazione, alla cooperazione con grandi imprese italiane ed estere.

Un piano straordinario per i ricercatori: il controesodo dei talenti per ripartire creando nuova conoscenza. Proponiamo un piano straordinario di reclutamento di ricercatori di tipo B, anche in deroga ai paletti dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario, in quanto necessari e funzionali allo sviluppo della regione. In tale ottica, avendo definite delle strategie di ricerca e innovazione chiare, promuoveremo un controesodo dei talenti, con finanziamenti quinquennali nei settori definititi dall’Agenzia per lo Sviluppo e l’Innovazione al fine di perorare il deposito di brevetti, la nascita di spin off/startup, il trasferimento tecnologico alle imprese e la collaborazione con istituti di ricerca esteri, volti ad incrementare il potere attrattivo delle nostre Università per studenti/ricercatori stranieri.

Una digitalizzazione per migliorare la nostra vita: dalla sanità al lavoro, per giovani e anziani. La digitalizzazione sostenibile rientra tra le priorità del Laboratorio. Ingegnerizzare e implementare piattaforme digitali della pubblica amministrazione, per rendere rapido e intuitivo il rapporto e la comunicazione tra privato (impresa o cittadino) e pubblica amministrazione. La digitalizzazione intelligente può essere un potente strumento per migliorare diversi aspetti della nostra vita, dalla sanità al lavoro. La creazione della clinica digitale sarebbe un potente strumento per rendere accessibile al paziente e ai professionisti sanitari, le informazioni relative alla storia clinica e terapeutica di ogni cittadino, con ricadute positive sui tempi di valutazione delle diagnosi e attuazione delle terapie, e quindi sulla salute del singolo cittadino. L’ufficio di collocamento digitale sarebbe un altro strumento per facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro di persone disoccupate o in cerca di primo impiego, attraverso la creazione di un database regionale, semplice e intuitivo per fare incontrare domanda e offerta. La digitalizzazione aiuterebbe a favorire il ripopolamento e il recupero dei borghi e dei centri storici dotandoli di banda larga, estesa copertura e connettività, e servizi essenziali quali mobilità e assistenza ai cittadini, al fine di permettere modalità di lavoro e studio a distanza, nella bellissima cornice della storia calabrese rappresentata dai suoi borghi e centri storici. La Regione ha il compito di accompagnare tutti in questa transizione digitale. Proponiamo la creazione di “Sportelli del Cittadino” distribuiti in maniera capillare in ogni comune del territorio con la presenza di un tutor opportunamente formato in una “Scuola per la Digitalizzazione” per accompagnare alla digitalizzazione anche gli anziani e le generazioni “non digital”.

Tendenzialmente la scuola e gli enti locali percorrono strade parallele: i sindaci non sono partecipi della formazione dei cittadini delle proprie città, i dirigenti non sanno cosa succede nell’ente territoriale comune. La realtà puntuale delle città calabresi dovrebbe consentire un dialogo più stretto tra scuola e politica: in Calabria non sono presenti grandi metropoli. Mancanza di rete e sinergia coi servizi sociali territoriali.

L’obiettivo del programma di Primavera della Calabria è incrementare il dialogo, l’interazione tra enti locali, servizi sociali e comunità scolastiche ai fini di un coinvolgimento pieno degli uni verso. Ci si deve preoccupare di più della formazione dei giovani e giovanissimi, dei loro disagi, del loro potenziale. Gli scolari saranno gli amministratori futuri e se sanno che il proprio territorio ha a cuore la propria formazione, difficilmente abbandoneranno la Calabria. Quando si parla di giovani si deve parlare di formazione e non solo di lavoro. I giovani andranno altrove se non interviene nelle fasi antecedenti al traguardo occupazionale: si deve lavorare sui prerequisiti per il lavoro.

Si tratta di un problema strutturale, emerso con più evidenza (in tutta Italia) con la pandemia da Covid19: il sistema d’istruzione sconta, e al tempo stesso rivela, alcune tra le più gravi falle della struttura dello Stato e dell’organizzazione sociale.

Più in generale, negli ultimi 20 anni, in Calabria si sono svuotate scuole, accorpati istituti. Si è depotenziata la scuola con un taglio continuo di risorse che non sono mai più state restituite.

L’obiettivo del programma di Primavera della Calabria è ridare alla scuola quello che le è stato tolto: tempo pieno dall’infanzia alla secondaria di primo grado (tempo prolungato); potenziamento del tempo scuola alla scuola secondaria di secondo grado con attività: laboratori artistici, musicali, ed. motoria, teatro ecc. Reistituire una scuola di prossimità, che nella realtà calabrese giova molto di più dei grandi accorpamenti. Altre regioni si stanno muovendo in tale direzione (Lombardia, Lazio, Emilia Romagna con istituzione di doti per gli studenti e piani educativi). Monitoraggio serio dei tantissimi progetti formativi per i docenti: non se ne conoscono le effettive ricadute.

C’è un problema di gestione fondi pubblici, più che di carenza; si elargiscono finanziamenti a pioggia senza visione di lungo periodo, senza valutare impatti, azioni, aree di intervento. Primavera della Calabria intende innescare un meccanismo virtuoso di strategie ben definite. Monitoraggio serio dei finanziamenti. Individuare e divulgare buone prassi utili a innalzare la qualità dell’offerta di istruzione e diritto allo studio. Meno progetti, più di alta qualità.

È ormai chiaro che la pandemia ha esasperato le problematiche preesistenti nel sistema scolastico italiano e che, d’altra parte, le misure emergenziali tendono ad accelerare e stabilizzare processi politici in atto da oltre un trentennio. Mentre infuriava la polemica scuole chiuse/scuole aperte, la negazione di relazioni e socialità che si è verificata in quest’ultimo anno e mezzo in realtà era in atto da molto tempo. È necessario, quindi, fornire spazi e tempi adeguati all’insegnamento e all’apprendimento. Favorire il elavoro di docenti nella direzione della relazione con gli studenti. Offrire agli studenti dai 3 ai 19 anni di tutte le scuole, paritarie e statali, opportunità fuori dall’aula per tutto il prossimo anno scolastico, per permettere ai ragazzi e alle ragazze di recuperare la socialità facendo attività fisica e cogliendo nuove occasioni per valorizzare i propri talenti mentre scoprono il territorio, con iniziative da tenere in Calabria: visite ai musei, spettacoli, escursioni nella natura, attività sportive. Elargire fondi regionali, da aggiungere a quelli ministeriali per progetti seri indirizzati a queste finalità.


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