Leggo stamattina che è stato bandito il nuovo Concorso per il Sud , quello che il Ministro Brunetta aveva fortemente voluto qualche mese fa , modificando per decreto i requisiti di accesso nei concorsi della Pubblica Amministrazione.
Preselezioni per titoli ed esperienze pregresse erano la novità più eclatante.
Ricordo bene la questione. Che fece insorgere chi ha a cuore i Diritti e l’Uguaglianza di tutti i cittadini e non sopporta discriminazioni, nella specie, in base al censo e alle capacità economiche delle famiglie che potevano garantire master, corsi e altro ai giovani neo laureati o nei diplomati.
PrimaveradellaCalabria era stata la prima a sollevare obiezioni e a stigmatizzare un operato non conforme ai dettami Costituzionali.
Questi alcuni link dell’epoca
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=119907260191703&id=101645695351193
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1421703948193167&id=100010607255445.
Un webinar dal titolo ” Il futuro bloccato ” mise in evidenza le criticità del decreto Brunetta e dei suoi ” lungimiranti” propositi.
Il Ministro Brunetta seraficamente asseriva dopo il flop di partecipazione al concorso:- Forse abbiamo sbagliato qualcosa-
Forse ????- replicavo io
“Titoli e pregresse esperienze lavorative ” erano una mannaia per l’accesso al mondo dei concorsi pubblici da parte dei giovani.
Come poteva solo pensare il ministro e la sua task force , perché ormai tutti abbiamo una task force persino per decidere di prendere un caffè, di affrontare il turn over nella Pubblica Amministrazione o la mancanza di personale qualificato per la migliore fruizione dei fondi del Recovery, confezionando modalità di accesso al pubblico impiego di tal sorta?
821 posti assegnati a fronte dei 2.800 messi a concorso.
La presunzione e l’ostinata pervicacia con cui ha perpetrato questo danno agli italiani e ai giovani in particolare, avrebbe dovuto condurlo alle dimissioni.
Una preselezione iniqua , palesemente stridente con le previsioni costituzionali che tendono a rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della personalità umana e quelle che stabiliscono eguali possibilità di accesso alle cariche e agli uffici pubblici per tutti i cittadini ( art. 3 e art 51 della Costituzione).
Ebbene il flop del Concorso espletato secondo quei criteri a giugno/ luglio con una partecipazione inferiore ai posti messi a bando e con i selezionati ancora in numero più ridotto perché i partecipanti non avevano quegli iniqui prerequisiti, ha condotto alla emanazione del nuovo bando.
Quindi caro Ministro avevamo ragione noi?
In questo bando i titoli vengono valutati dopo la preselezione e dopo la prima prova scritta.
La protesta ha fatto correggere le palesi incongruenze. Ma il Ministro è ancora lì.
